Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

Il culto della Verità: Le persone si donano nel dialogo

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Angeloflove85
icon12  view post Posted on 30/12/2013, 11:02     +1   -1




Ispirazioni casuali tratte dall'Esortazione di Papa Francesco:

Il cammino di ogni uomo ha un punto d'arrivo e a seconda delle convinzioni personali, ideologie, credi o semplicemente in virtù della fede, il percorso di ognuno può essere caratterizzato da un fine ultimo di senso o non senso: L'interrogativo esistenziale dell'Umanità. “In principio era il Verbo”. Partendo da queste considerazioni - e per grazia divina – intendo stilare alcuni aspetti che possono contraddistinguere la storia di ciascuno, perché tutti siamo “chiamati”. Santa Teresa del Bambin Gesù cercava risposte agli interrogativi nel Vangelo, ma credo che la Verità voglia essere cercata là dove è proclamata: a tal punto ho sfogliato casualmente il libro del Papa, accettando nell'umiltà le risposte che avrei trovato.

Il punto cruciale è l'approfondimento del Kerygma – che potremmo definire con le parole di Giovanni: “la voce che grida nel deserto” -, ma per fare esperienza di Dio – come la Samaritana – e poterlo poi annunciare è necessario fare “memoria” del passato, ovvero ricordarsi dei primi cristiani, della freschezza e genuinità del loro annuncio, espressione tipica del Vangelo: perché il Vangelo è Verità, ed essendo Verità è in contrasto con tutto ciò che è artificioso. “A tal scopo” - come dice il Papa - “bisogna affidare il cuore al compagno di strada – il cuore è il centro dei sentimenti, delle emozioni umane, il principio dell'uomo: ciò che lo spinge ad agire -, cercando la pace nel volto dell'unico Dio”, ovvero Gesù Cristo. Questa ricerca parte dal Battesimo, perché in virtù dell'iniziazione cristiana ogni membro della Chiesa diviene “missionario” del Vangelo, che non è altro che missionario della Presenza viva di Cristo. In tal senso ogni attività, ogni lavoro, ogni parola, ogni azione e ogni atto dell'uomo diviene “sacro” e degno: La politica, in questa prospettiva, diviene la vocazione più alta – se di “chiamata” si tratta, scevra da secondi fini – essendo “una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune”. Ma un “buon politico” che fa “un buon governo” - che non è altro che un popolo giusto ed equo: la collettività o comunità dei cittadini – per essere tale deve partire “dall'ascolto”. La lectio divina s'innesta, dunque, nel percorso di crescita dell'uomo che “per essere” deve, necessariamente, capire e credere; ovvero “ascoltare quello che il Signore vuole dirci con la sua Parola”. Il predicatore deve “porsi in ascolto” e questo ascolto gli permette di “contemplare” la Parola, che è il Signore stesso. Ma per essere realmente tale questo ascolto della Parola deve coniugarsi all'ascolto del Popolo. “Ascolta Israele!”. Il profeta attende da Dio la “rivelazione” sui problemi che angosciano la società, ma per accogliere Dio occorre accogliere anche i problemi del povero, dell'indigente, dell'oppresso, dell'orfano e della vedova. Per conoscere Dio e entrare in relazione con Lui bisogna che l'uomo sviluppi, innanzitutto, il senso dell'udito. Più che vedere, per agire occorre ascoltare e comprendere quello che il Signore ci sta chiedendo. Amen! Alleluia!

“La Chiesa ascolta il grido per la giustizia”.

 
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