Angeloflove85 |
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| In attesa di altri commenti esprimo una riflessione generale, non fondata sul Canone. In taluni passi del Codice di Diritto Canonico si legge che lo scopo dei genitori, e di conseguenza dei padrini e delle madrine, è di istruire il bambino nei dettami della fede cristiana, e - considerazione personale - purtroppo oggi questo importante compito sembra tendenzialmente svuotato dei suoi contenuti essenziali. Secondo una interpretazione soggettiva chi decide si immettere il proprio bambino - attraverso il battesimo - nella vita della Chiesa, come membro del Corpo mistico di Cristo, dovrebbe essere consapevole e cosciente dell'importanza dei sacramenti in senso lato. Perché il battesimo e il matrimonio-sacramento rientrano nella stessa cornice dei valori fondanti della Chiesa e del Vangelo. Sarebbe bello riscoprire attraverso gli eventi significativi della vita anche gli eventi determinanti della vita interiore. La famiglia è una piccola chiesa domestica dove la fede del bambino può essere curata e animata nel Vangelo e nei sacramenti vissuti nel desiderio di ricerca continua e di indagine della propria fede. Auguro a te e alla tua famiglia che questo bambino sia il punto di partenza dal quale riscoprire la bellezza e il fondamento della Parola del Signore. E la stessa presentazione al Tempio di Gesù Bambino, in Gerusalemme, rappresenta l'inserimento nel contesto biblico di Israele, un legame con la Chiesa, ovvero con la sua Tradizione - dalle fondamenta della Croce di Gesù alla vita dei Padri - che si sostanzia nel battesimo, quale risurrezione in Cristo. Il simbolo ci permette di comprendere vagamente la portata del valore trascendentale del rito che andiamo a celebrare, perché nel battesimo è il bambino il protagonista: un momento durante il quale riceve i doni dello Spirito Santo, i carismi di cui parla san Paolo. La vocazione del cristiano, scelta da Dio, ha inizio in quel momento, ovvero quando il sacerdote battezza nel Nome santo (Santo tre volte: "Santo, Santo, Santo il Signore, Dio dell'Universo") della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In questa invocazione è il sunto della vita evangelica: riconoscere Dio come Padre (Abbà), essere redenti in Cristo e vivere nella Chiesa edificata dallo Spirito come una comunità (ecclesia) in cammino secondo il volere del Padre e orientati alla sapienza del Vangelo, ovvero la sapienza del Figlio che "porta frutto" per mezzo dell'opera attiva e dinamica dello Spirito Santo. Oggi in un passo del profeta Ezechiele ho letto: "Dio, il Signore, mi parlò". E Dio parla a ciascuno attraverso la sua Parola, ovvero la Scrittura. Alleluia!
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