Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

La consacrazione nel Nome

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Angeloflove85
icon12  view post Posted on 4/8/2013, 14:08     +1   -1




Da L’Imitazione di Cristo

Libro IV / Cap. I

“Ecco, Noè, uomo giusto, faticò cent’anni nella costruzione dell’Arca, dove salvarsi con pochi suoi. (...) Mosè, il tuo grande servo, da te particolarmente amato, fece un’Arca con legni immarcescibili e la rivestì d’oro purissimo, per riporvi le tavole della Legge”.

La consacrazione nel Nome

Nella chiamata Dio consacra il suo eletto nel Nome di Cristo, conferendo un nome iscritto nel Libro della Vita, conosciuto solamente dall’Agnello immolato. Noè è l’uomo giusto, Ezechiele è il simbolo in mezzo al suo popolo, Abramo è fonte di benedizione e Mosè è il servo amato. Noè “faticò cent’anni” per la costruzione dell’Arca che avrebbe salvato lui e la sua famiglia dal diluvio universale. E da queste parole possiamo presumere la “fatica” (simbolicamente “cent’anni”) che c’è dietro a questo “lavoro” di salvezza che è sì personale, ma coinvolge sempre gli altri che sono designati come “famiglia”, a richiamare la comune appartenenza filiale in Dio: l’essere uniti nell’Arca. Una comunione realizzata poi, per mezzo del Cristo, nella Chiesa Universale. In Mosè l’Arca ha un valore di custodia della Legge e indirettamente degli uomini: i salvati mediante la Legge, ovvero i Dieci Comandamenti. In entrambi i casi la costruzione avviene con un legno appositamente indicato da Dio, un legno genuino, essenziale, che non marcisce. Un legno di vita eterna. Un legno in grado di passare tra i flutti delle acque agitate dal diluvio e tra le intemperie naturali-temporali nella terra di Mosè, il quale ci rimanda a quel semplice legno della Croce rivestito di gloria e potenza come l’Arca rivestita d’oro purissimo. L’umiltà del legno e la regalità dell’oro: connotati propri della Persona del Cristo. L’umile Figlio di Davide e regale servo di Dio. Il Messia che lungo le vie di Gerusalemme – Domenica delle Palme – viene acclamato e condotto nella Via Crucis del Calvario. In Noè è l’uomo l’oggetto della custodia, in Mosè è la Legge. In entrambi i contesti l’obiettivo ultimo è la salvezza. Una prima salvezza che passa attraverso il riconoscimento del proprio peccato, nel pentimento delle colpe che generano conseguenze effettive, con effetti nella Storia dell’Umanità. Un diluvio di contraddizioni umane e di emozioni che spingono l’uomo nel vuoto e abisso di sé, come il mare in tempesta del Vangelo. Un mare dominato dall’Arca che diviene immagine di Yahweh tra gli uomini, come Cristo in mezzo "ai suoi" sulla barca agitata dalle onde. Un’Arca, quella di Mosè, che diviene emblema della natura stessa dell’Altissimo, ovvero l’essere Legge o Parola rivelata che conduce il suo popolo lungo la via della salvezza, oltre il diluvio e superando la tempesta. Gesù cammina sulle acque e le domina, come l’Arca domina i flutti del mare. Un’Arca costruita secondo direttive divine che ne delinea la struttura tipica, secondo un ordine e un’armonia propriamente divini: la medesima struttura del Cristo di Dio che risponde ad un disegno provvidenziale del Padre. Noè e Mosè, nonostante la temporalità, camminano insieme lungo un sentiero tracciato, voluto e condotto a compimento. L’Arca che opera la salvezza dell’uomo è impregnata di Spirito divino e questo stesso Spirito Santo opera la salvezza dell’incarnazione del Verbo, ovvero della Parola manifesta che diviene Legge, nuovo comandamento. La Legge mosaica contenuta nell’Arca diviene Legge di redenzione nel nuovo comandamento del Cristo che mostra all’uomo la Via, si palesa come Verità e dona la Vita. Una profezia annunciata in Geremia che compiuta viene completata nella Persona di Gesù, il Signore. Perché dopo la distruzione del Tempio in Gerusalemme questa Legge sarebbe stata inscritta nel cuore degli uomini. Maria, l’ancella del Signore, diviene Arca dell’Alleanza come grembo che partorisce il Verbo e cuore che ne custodisce la Verità. Un’alleanza di Dio con gli uomini che trova culmine nell’opera di redenzione del Figlio. In Cristo l’Arca di Noè e di Mosè si fondono, nel fuoco dello Spirito, e si palesano nella sua Incarnazione. Nel Sacramento di salvezza che l’Arca-Maria ha donato all’Umanità con il suo fiat si realizza la promessa di Dio di un Salvatore potente che riscatterà il suo popolo, Israele. Un’Arca impregnata dello Spirito di Verità – Logos – e della Parola rivelata – Nomos – che viene data all’uomo e “ai suoi” come baluardo di salvezza contro gli assalti della “tempesta” materiale e spirituale. Perché in Nome di Gesù ogni ginocchio, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi. Alleluia!

Edited by Angeloflove85 - 4/8/2013, 15:27
 
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