“A Te, che qual duce per me combattesti, innalzo l’inno della vittoria; a Te porgo i dovuti ringraziamenti, io che sono la tua città, o Madre di Dio. Tu dunque per la tua insuperabile possanza liberami da ogni sorta di pericoli così che possa elevare la mia voce a Te: Salve, o Sposa sempre Vergine!”. Amen!
L’Inno Akathistos sin dal suo nascere suscitò un grande entusiasmo tra i fedeli d’Oriente; divenne quasi il nutrimento spirituale delle anime, la delizia, la gioia dei fedeli, e il canto di ringraziamento ufficiale e privato alla Madre di Dio per i suoi benefici.
Nell’uso liturgico esso si recita il venerdì delle prime cinque settimane di quaresima.
L’akoluthia termina con la proskinisis e il bacio dell’icone mentre si canta: «Gabriele, estatico alla bellezza della tua verginità e allo splendore della tua purezza, ti disse: Qual degna lode io ti rivolgerò? Come ti chiamerò? Resto confuso e mi ritiro; ma secondo l’ordine ti saluto: Salve, o piena di grazia».