Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

Catechesi di Papa Giovanni Paolo II sull'Inferno

« Older   Newer »
  Share  
quaero
view post Posted on 6/10/2006, 16:01 by: quaero     +1   -1




Veniamo alle critiche indirette.

http://www.cattolicigenovesi.org/archivio_13.html

L'INFERNO È UN ASSURDO?


Un settimanale cattolico ad un quesito posto da un lettore se l’inferno è: “un retaggio del terrore medievale, la cui eternità è assurda, come assurda è l'idea di un Dio vendicativo”. Il teologo Giordano Frosini risponde: “L‘argomento proposto dal lettore riguarda una questione dibattuta da tempo nell'ambito della teologia: sull'inferno la ricerca ha fatto grandi progressi negli ultimi anni, procedendo in diversi casi ben oltre le idee tradizionali.(..) Il problema fondamentale rimane quello di conciliare, «un Dio di infinito amore e ricco di misericordia con una punizione così tremenda, sproporzionata e irrevocabile come l'inferno.
A differenza del passato, noi possiamo ragionare sulla base di una migliore comprensione della rivelazione (…)
Anzitutto il pensiero che la condizione infernale non è un castigo di Dio né, men che mai, una sua vendetta. Oggi si tende a parlare, e giustamente, non tanto di dannazione, quanto di auto-dannazione.
Dio vuole la salvezza degli uomini e tutto dispone perché il fine della creazione sia pienamente realizzato.
Dio non vuole la condanna dei suoi figli nemmeno in nome della giustizia: i ragionamenti anche di San Tommaso sono ormai per noi inutilizzabili. Dinnanzi a colui che gli si rifiuta, Dio soffre, si sente frustrato, subisce una sconfitta, se vogliamo, affronta la più grande delle sue umiliazioni In qualche modo, quando ha creato l'uomo libero, Dio ha rinunciato alla sua onnipotenza. E l'inferno è la riprova ultima della libertà dell'uomo.
La dannazione è cosi tutta dalla parte dell'uomo. Anche sulla natura dell'inferno nella riflessione teologica si registrano novità o meglio, si è ritornati con più coerenza alle primitive e tradizionali impostazioni, che consideravano la perdita di Dio (la pena deI danno) come l'essenza stessa della dannazione: l'immagine del fuoco - tanto frequente nell'iconografia e nelle descrizioni letterarie - significa semplicemente che anche il corpo è interessato allo stato del dannato.
Rimane da specificare meglio il peccato che porta all'inferno. Deve trattarsi di un peccato tremendamente serio (nel linguaggio tradizionale si definiva "peccato mortale"), non di una " bagatella", come è stato detto da qualcuno, di uno stato più che di un atto. L'ipotesi dell'opzione finale illumina non poco anche questo mistero.

---------

Dalla risposta si deduce che il buon Dio non ci può mandare all’inferno perché sarebbe vendicativo e i ragionamenti di San Tommaso sulla giustizia sono ormai inutilizzabili.
Per ogni individuo che va all’inferno Dio piange si dispera, si sente umiliato e sconfitto.
L’inferno esiste solo come prova di libertà dell’uomo che si autocondanna con la sua scelta.
Nell’inferno non ci sono fiamme.
Infine, per meritare l’inferno non basta una “bagattella” un semplice atto grave ma di uno stato di peccato.

Per il teologo Giordano Frosini come per molti esponenti della nuova teologia che apprezzano le cose di questo mondo, non è “l’uomo immagine e somiglianza di Dio” ma “Dio come immagine dell’uomo”.
Dio che piange, si dispera si sente umiliato e sconfitto è ciò che non può accadere. Dio non può ne soffrire ne patire e soprattutto non ha rinunciato alla sua onnipotenza. Sembra più un’immagine della mitologia greca che della teologia cristiana.
Il premio ed il castigo fa parte della giustizia di Dio. Il modello scelto da Dio per la creazione prevede queste cose e queste cose sono volute. Del resto il Vangelo dice esplicitamente di temere non tanto chi ti può togliere la vita quanto chi ti può punire con la pena eterna. È presunzione collocare il piccolo Frosini al di sopra di San Tommaso.
Che l’inferno sia la perdita di Dio è verissimo, che sia uno stato anche ma è pure un luogo visto che c’è la risurrezione della carne. Se vi deve essere una partecipazione anche del corpo noi non possiamo escludere niente neanche il fuoco. Del resto con cosa possiamo sostituire i patimenti dell’inferno forse con un mal di pancia? Visioni di Santi, indicazioni del Vangelo parlano di fiamme; quindi prima di esprimere altre valutazioni bisogna saperne di più. Quanto al peccato che nel linguaggio tradizionale si definiva “peccato mortale” per certi teologi parola caduta in disuso, addirittura deve essere uno stato di peccato. Come dire non basta un peccato ma si deve essere peccatori abituali e convinti. Tutte tesi che attingono alimento dall’andazzo della società attuale dove si trova che tutti sono buoni e se si combina qualcosa di male la colpa è della società. In tutto questo c’è tanto amor di Dio ma il timor di Dio è rimasto sepolto nei vecchi libri impolverati delle biblioteche, per i giovani di adesso è un termine sconosciuto. A chi il demerito?

RINO TARTAGLINO

http://www.cattolicigenovesi.org/cultura_giu03.html

I CASTIGHI DI DIO??QUANDO ERAVAMO BAMBINI CI DICEVANO CHE NON BISOGNAVA FARE PECCATI ALTRIMENTI DIO CI AVREBBE CASTIGATI. LA PUNIZIONE POTEVA AVVENIRE NELL'ALDILA' PER CHI MORIVA IN CONDIZIONE DI PECCATO MORTALE; A VOLTE ANCHE SU QUESTA TERRA CON LO SCOPO DI DARCI L'OCCASIONE PER RAVVEDERCI E SALVARCI L'ANIMA. ALCUNI TEOLOGI PIU' AGGIORNATI NON PARLANO PIU' DI CASTIGHI DI DIO, PERCHE' RITENGONO CHE L'AMORE DI DIO SIA INCOMPATIBILE CON UNA PENA ETERNA. QUANTE VOLTE ABBIAMO SENTITO DIRE: "SE L'INFERNO ESISTE FORSE E' VUOTO" . MOLTI PER ACCETTARE L'IDEA DELLA PUNIZIONE ETERNA RISOLVONO IL PROBLEMA DICENDO CHE L'UOMO QUANDO COMMETTE PECCATO SI STACCA DA DIO, LO RIFIUTA E QUINDI LA PUNIZIONE E' UNA AUTOPUNIZIONE. L'UOMO SI PUNISCE DA SOLO. COSI' TUTTO VA A POSTO, DIO CHE AMA INFINITAMENTE GLI UOMINI NON LI PUNISCE PERCHE' LO FANNO GIA' DA SOLI, LA GIUSTIZIA INFINITA VUOLE CHE I GIUSTI SIANO PREMIATI E I COLPEVOLI PUNITI VIENE UGUALMENTE RISPETTATA. SECONDO QUESTA TEORIA, IL BUON DIO HA CREATO GLI UOMINI, LI HA IMMESSI IN UN MONDO DI REGOLE CHE FUNZIONANO AUTOMATICAMENTE. IL BUON DIO QUINDI DOPO LA CREAZIONE DORME UN SERENO SONNO BEATO. IN REALTA' DIO NON DORME PER NIENTE, CONTINUA LA SUA OPERA PER IL BENE DELL'UOMO E SE HA SCELTO DI FAR VIVERE L'UOMO IN QUESTO MONDO CON QUESTE LEGGI E' VOLONTARIAMENTE RESPONSABILE NEL DECRETARE IL PREMIO O IL CASTIGO DI OGNI UOMO. SAREBBE VERAMENE INCOERENTE SE DIO, GIUSTIZIA INFINITA, CREASSE PREMI E CASTIGHI E NON SI ASSUMESSE LA VOLONTA' DEI MEDESIMI.?
Rino Tartaglino


Che vuol dire che Dio è "volontariamente responsabile", "assumesse la volontà dei medesimi" visto che la Chiesa ha condannato come eresia la teoria della doppia predestinazione di Calvino?
Che ne pensate delle critiche e della Catechesi del Papa?

CIAO :)
 
Top
14 replies since 6/10/2006, 14:30   4626 views
  Share