Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

La Tradizione biblica (Biblos)

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Angeloflove85
icon12  view post Posted on 3/4/2013, 11:56     +1   -1






Per conoscere il Signore e le sue vie non si può prescindere da una conoscenza familiarizzante con la Scrittura, sacra in quanto fondamento della fede di un popolo, Israele. Avrei potuto esplicitare il titolo con l'espressione Sacra Bibbia o Bibbia di Gerusalemme, ma il punto cruciale, la chiave di lettura del testo biblico parte proprio dalla comprensione della Tradizione che riveste a fondo la struttura formale e sostanziale dei brani. L'autore biblico, anzi gli autori, i quali rappresentano un unicum, si propone nella redazione scritta delle tradizioni orali, data l'incertezza delle fonti documentarie, uno scopo didattico: L'insegnamento. La ripartizione dei libri che in origine erano pubblicati separatamente, ovvero come realtà a sé stante, vennero incorporati, alla luce della continuità e osmosi teologica, in un unico libro denominato Bibbia, sostantivo plurale. La Bibbia, quindi, è il risultato di una pluralità di testi dai contenuti variegati, fermo restando talune accentuazioni o ripetizioni, che partendo da un principio comune, si propongono un fine universale: La salvezza dell'uomo. Il centro propulsore di ogni brano è il rapporto, e il dialogo, tra Dio e l'uomo: Abram viene chiamato, nella chiamata (il nome nuovo: Abramo) viene benedetto e nella benedizione viene siglata la promessa. Queste azioni sono attività puramente divine: Dio chiama, Dio benedice, Dio promette. La Bibbia di Gerusalemme nella rivisitazione CEI contiene i 73 libri che compongono la Sacra Scrittura (sette volte tre), con supplementi di Ester e Daniele nella versione greca, non accolti dalla Bibbia ebraica. Mentre taluni apocrifi (ad es. Odi e Salmi di Salomone) figurano esclusivamente nella Bibbia accolta dalla Chiesa Ortodossa, di converso il protestantesimo di rifà alla Bibbia di lingua ebraica (comprensiva solamente di 24 libri), con esclusione dei supplementi in greco. Ovviamente quando parliamo di Bibbia di Gerusalemme, i cui redattori appartengono alla scuola domenicana francese, ci riferiamo alla raccolta comprensiva dell'Antico e Nuovo Testamento che nel caso, specifico, della Chiesa Cattolica è riccamente costituita dai quattro Vangeli, dagli Atti degli Apostoli, dalle Lettere di Pietro, Paolo, Giacomo, Giuda e dall'Apocalisse di Giovanni. Il Libro dei cinque rotoli, o Pentateuco, costituisce il sunto della Legge ebraica, la Torah; il quale si compone di Genesi (origine della creazione del mondo e dell'uomo), Esodo (uscita di Israele dalla schiavitù d'Egitto), Levitico (prima legislazione sacerdotale attribuita alla tribù di Levi), Numeri (descrive il censimento e la peregrinazione del popolo nel deserto) e Deuteronomio (considerato il libro più antico di origine sacerdotale, il quale avrebbe subito ulteriori elaborazioni dalla scuola sacerdotale di Gerusalemme). Un imprinting del Deuteronomio che ne contrassegna gli influssi nei vari libri; un'influenza che ne fa supporre la redazione ex ante rispetto agli altri brani collocati, nella sistematizzazione del Libro, in antecedenza. Una Tradizione, quella ebraica, contrassegnata da due sfaccettature: Jahvista (Regno del Sud) e Elohista (Regno del Nord). I due Nomi di Dio: Elohim, inteso la Giustizia e Yahveh, ovvero il Signore. Lo stesso Dio, il Dio unico che si fa conoscere da Israele sotto due titoli ben specifici: Il Dio che ristabilisce la Giustizia è il loro Signore. La comparsa del tetragramma sacro YHWH riassume in sé la natura e il Nome divino, che data l'impronunciabilità del Nome, questo viene letto nella tradizione ebraica con il Nome Ădōnāy, ovvero Misericordia o Tenerezza. In conclusione richiamiamo in linea generale - in virtù di una conoscenza dell'indice di cui si compone il Libro - i libri storici, i libri Sapienziali e i libri profetici.

Buona meditazione!

“Pace a voi!”.

 
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