I sacramenti non sono beni personali così che si possano manipolare a piacimento. I sacerdoti, come ammoniva san Paolo, ne devono essere soltanto i custodi. Vediamo ora quale sia la materia e la forma della confessione:
Materia: i peccati che il penitente confessa.
Forma:è l'assoluzione del confessore: “Io ti assolto dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Quando la confessione è invalida? Consideriamo alcuni casi concreti:
a. se il sacerdote manca del potere di giurisdizione (come nel caso di scomunica).
b. quando vi sia mancanza di pentimento. Pechè la confessione sia valida è sufficiente il dolore imperfetto.
c. qualora si taccia volontariamente un peccato mortale.
d. qualora non venga proferita la formula di assoluzione: "Io ti assolvo dai tuoi peccati...".
e. Dal CIC: "Can. 977 - L'assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo è invalida, eccetto che in pericolo di morte".
Pertanto se il sacerdote ha pronunciato la formula di assoluzione, richiesta
ad validitatem, la confessione si deve ritenere valida. Una confessione invalida va invece ripetuta.
CITAZIONE
Nel caso mi avesse assolto e mi riconfessassi dicendo gli stessi peccati commetterei una violazione?
No, non la commetteresti.