Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

"Madonna in trono con Bambino"

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Angeloflove85
icon12  view post Posted on 17/7/2010, 19:15     +1   -1







“Madonna in trono con Bambino tra i Santi Lucia, Francesco e Matteo e il podestà Matteo Soranzo con la figlia Lucia e il fratello Francesco” olio su tela, 1536, Bassano del Grappa, Museo Civico.

Jacopo da Ponte detto Bassano

Bassano cita le due colonne, ma trasferisce la scena nel contesto bucolico di un giardino e trasforma il vessillo nobiliare in un tendaggio domestico, abbassa il trono, toglie il tappeto e al suo posto fa appollaiare sul gradino marmoreo un tenero uccellino. Bassano fa inginocchiare solo il podestà Matteo, che ritrae devoto davanti alla Vergine. Degli altri due, il fratello Francesco è ritratto in piedi, mentre guarda fuori dal dipinto, con fare un po’ sornione, mentre la figlia Lucia, vero coup de théàtre, è sorpresa a giocare con il suo cagnolino. Eppure era stata di certo preparata a puntino per un incontro così importante: è ben vestita, con i capelli acconciati con cura ed eleganza. Ma non c’è niente da fare: in lei prevale con straordinaria freschezza il suo essere in fondo una bambina, allegra e serena, che non ci sta a mettersi in posa e si lascia piuttosto prendere anima e corpo dalla vivacità del gioco. Le fa da pendant l’angioletto che accompagna l’evangelista Matteo: è un angioletto molto terreno, quasi un altro bambino di famiglia, cui è stato attaccato in qualche modo un paio d’ali persino troppo grandi per la sua età. E’ ritratto con velata ironia nel tentativo di tenere in equilibrio il grosso libro del Vangelo. San Matteo, che incoraggia il committente davanti alla Vergine; San Francesco, che gli mostra la piaga del proprio costato; Santa Lucia che quasi invita il Bambino Gesù a giocare con la propria palma del martirio, distraendolo dal podestà che gli si è inginocchiato davanti in preghiera. Non resta che alla Vergine Maria il compito di rassicurarlo, con benevolo gesto della mano, che le sue preghiere sono state ascoltate, che ci penserà Lei a riferirle al Figlio Gesù. E la dolce e affettuosa espressione del volto appare già conferma e presagio dei venturi favori divini. Nella figura di Maria il Bassano lascia libero corso al proprio naturalismo: preferisce una immagine più feriale, domestica, popolare persino, che intenerisce e commuove per la sua vicinanza e premurosa attenzione. La mano tesa di Maria, protesa ad attraversare il cielo nitido che la incornicia, è immagine eloquente di questo movimento, della benevolenza materna con cui ella previene e soccorre chi a Lei si rivolge, come splendidamente istruisce la dantesca preghiera di San Bernardo alla Vergine (Paradiso, canto XXXIII). E ancor di più, forse, ce lo dice l’altra mano, che con tenerezza, ma al tempo stesso con forza, sembra voler trattenere il Bambino Gesù, per richiamare la sua attenzione a colui che lo sta pregando con tanto fervore. In questo gesto, quasi impercettibile ma di grande suggestione, pare riflettersi quella richiesta, umile e tenace, che Maria seppe avanzare davanti a Gesù, alle nozze di Cana.

Accompagni anche noi, che ci sentiamo suoi figli, il suo volto, i suoi gesti di Madre, presentando al Cristo Signore le nostre umili voci e attirando su di noi dal più alto dei cieli il suo sguardo divino, sereno e benigno.



Fonte: L’Emanuele
 
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