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serve per rispondere alle principali obiezioni contro la decisione del Papa.
S. S. Benedetto XVI: «Anche giovani persone scoprono questa forma liturgica, si sentono
attirate da essa e vi trovano una forma, particolarmente appropriata per loro, di incontro con
il Mistero della Santissima Eucaristia» (Lettera ai vescovi del 7-7-07).
S. S. Giovanni Paolo II: «Una partecipazione attiva non impedisce la passività attiva del
silenzio, dell'immobilità e dell'ascolto: di fatto la richiede» (9-10-98).
Card. C. Caffarra: «Sono convinto sempre più che la principale causa della crisi di fede in cui
versa il popolo cristiano sia il modo con cui è stata applicata la riforma liturgica voluta dal
Vaticano secondo» (Lettera pastorale del 3-7-01).
Card. H. U. Von Balthasar: «Si ha la sensazione che la liturgia post-conciliare sia divenuta
più clericale di quanto non fosse nei giorni in cui il sacerdote era un semplice servitore del
mistero che veniva celebrato!» (cit. da A. Socci in: Libero, 14-9-07)
Card. J. Ratzinger: «Dietro ai modi diversi di concepire la liturgia ci sono, come di consueto,
modi diversi di concepire la Chiesa, dunque Dio e i rapporti dell'uomo con Lui» (Rapporto
sulla fede, San Paolo 1998, Cap. 9).
Card. F. Arintze: «Nel rito antico vi sono più gesti - genuflessioni, riverenze, segni di croce,
silenzio - che ci aiutano a pregare» (in: 30Giorni, dicembre 2002).
San Josemaría: «Il silenzio è come il portinaio della vita interiore» (Cammino, 281).
Rino Cammilleri: «A suo tempo il latino... venne tolto di mezzo perché 'il popolo capisse'...
Tuttavia, dopo decenni di messa in italiano comprensibilissimo, c’è qualcuno che voglia
spiegarmi cosa significa, per esempio, questo passaggio: 'Ti rendiamo grazie per la Tua gloria
immensa'? Confesso che io, che le scuole le ho fatte tutte.., non lo capisco. Né ho mai sentito
qualche omelia spiegarlo. E, quand’anche qualcuno me lo spiegasse, resterebbe la domanda:
perché, dopo aver reso 'comprensibile' il rito, c’è ancora dentro della roba che richiede note
esplicative a piè pagina?» (Antidoti, "Liturgia", in:
http://rinocammilleri.it/)
Antonio Socci: «Questo atto non è una concessione ai 'lefebvriani', ma il ritrovamento di un
tesoro da parte di tutta la Chiesa» (Libero, 8-7-07).
Vittorio Messori: «E' solo un altro tassello della strategia ratzingeriana di sempre: ammonire
che il Vaticano II non è stato una rottura con la tradizione ma uno sviluppo e un
approfondimento di una fede che è rimasta la stessa, una fede che non conosce distinzioni tra
'pre' e 'post-conciliare'» (Una scelta lineare nella tradizione..., CorSera, 11-7-07).