Ecclesia Dei. Cattolici Apostolici Romani

San Tommaso d'Aquino e gli eretici

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TotusTuus
view post Posted on 12/1/2007, 10:21 by: TotusTuus     +1   -1




Eresia è qualsiasi dottrina che si oppone immediatamente, direttamente, alla verità rivelata da Dio e proposta autorevolmente e autenticamente come tale dalla Chiesa. Perchè ci sia eresia, oltre all'errore intellettuale ci vuole l'ostinazione della volontà e il rifiuto da parte di questa di sottomettersi al magistero ecclesiastico.
L'eresia aggiunge qualcosa all'errore da parte della materia, perchè si tratta di un errore relativo a cose di fede e da parte dell'errante in quanto esige pertinacia, indispensabile per fare di lui un eretico (Crf. San Tommaso d'Aquino, De Malo, q. 8, a. 1, ad 7).
Di deviazioni della fede, scismi, eresia, parla già S. Paolo in varie lettere e invita i cristiani ad essere vigilanti ma senza intolleranza, in quanto si tratta di un male inevitabile (1 Cor 11, 19).
A partire dal II secolo si assiste ad una vera esplosione di eresie: gnosticismo, manicheismo, arianesimo, pelagianesimo, ecc. Nella lotta contro le eresie la Chiesa ha mobilitato tutte le sue forze: ha chiamato a raccolta Vescovi in Concili provinciali ed ecumenici, e si è avvalsa dei suoi migliori pensatori. Contro lo gnosticismo abbiamo l'Adversus haereses di Ireneo; contro l'arianesimo le Tre orationes contra arianos di Atanasio; contro il manicheismo, pelagianesimo, donatismo, gli scritti di S. Agostino; e così via.
Anche S. Tommaso fa parte della schiera dei grandi difensori della fede cattolica contro iol contagio dell'eresia. L'opera in cui si è più impegnato su questo fronte è la Summa contra Gentiles. Della natura e gravità dell'eresia l'Angelico si occupa particolarmente nella Summa Theologiae (II-II, q. 11). Perchè ci sia eresia, spiega San Tommaso, non basta un errore qualsiasi ma ci vuole un errore che intacchi la purezza della fede cattolica. (Ibid., a. 2).
Secondo S. Tommaso nessun altro peccato reca maggior danno dell'eresia, che per questo va severamnete punita anche con pene esterne. L'eresia supera in gravità gli altri peccati perchè sovverte la fede che è il fondamento di tutti i beni e senza di cui nessun altro bene resta. Perciò la Chiesa esclude dal consorzio dei fedeli gli eretici, principalmente quelli che corrompono gli altri, affinchè non solo con l'anima ma anche col corpo siano segregati da loro i semplici, che facilmente possono essere corrotti. Tuttavia, precisa l'Angelico, la Chiesa usa misericordia anche verso gli eretici come verso tutti gli erranti.
Perciò essa non condanna subito l'eretico, ma "dopo la prima e la seconda ammonizione", come insegna l'Apostolo. Dopo di che, se l'eretico rimane ostinato, la Chiesa, disperando della sua conversione, provvede alla salvezza degli altri, separandolo da sé con la sentenza della scomunica; e finalmente lo abbandona alla sentenza del giudizio civile o secolare, per toglierlo dal mondo con la morte. (Ibid., a. 3)

La dichiarazione conciliare DH non giustifica l'eresia, fermamente condannata dalla Chiesa.
 
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