| ROMA - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella - secondo quanto si è appreso - ha dato incarico agli ispettori del ministero della Giustizia di acquisire informazioni sulle motivazioni dell'ordinanza con cui il Tribunale di Sorveglianza di Torino, nel febbraio del 2004, concesse la semilibertà a Cristoforo Piancone, l'ex br arrestato ieri a Siena dopo una rapina in banca. Gli '007' del Guardasigilli non avvieranno una vera e propria ispezione presso gli uffici giudiziari di Torino ma si limiteranno, al momento, ad acquisire informazioni e atti presso la Corte di Appello, così da verificare se vi siano delle "abnormità" nell'ordinanza del Tribunale di sorveglianza, firmata dal presidente Alberto Marcheselli, grazie alla quale l'ex br, tre anni fa, ha ottenuto uno dei benefici previsti dalla legge 'Gozzini'.
MASTELLA, LA LEGGE GOZZINI VALE ANCORA? - "Vale ancora la legge Gozzini oppure no. Promuovo il dibattito, sono pronto a discutere". Lo ha detto il ministro della Giustizia Clemente Mastella riferendosi alle polemiche seguite all'arresto dell'ex Br Cristoforo Piancone. "Vedo che anche la Gozzini è caricata su di me - ha detto il ministro - mi sono un po' rotto le scatole. Non dipende dal ministro che non c'entra nulla. Quella legge non l'ho fatta io ma altri".
Il ministro ritiene urgente "una discussione serena, le forze politiche aprano un dibattito sul piano parlamentare. Ritengono la Gozzini vada ancora bene o di cambiarla? Io partecipo al dibattito ma non sono quello che stabilisce che va cambiata". Il ministro inoltre ha osservato: "Il Paese vuole chiudere, come è parso in alcune circostante, con chi aveva intentato guerra allo Stato, e oggi in larghissima misura forse ritiene di dover rimettere la spada nel fodero oppure no?". Mastella ha fatto riferimento alla volontà generalizzata di un Paese "che dia più pene", ma ha ribadito che "personalmente credo che la repressione non garantisca la sicurezza. Serve una gerarchia di valori".
L'interrogatorio da parte del pm Mario Formisano dell'ex brigatista Cristoforo Piancone è slittato a domani. Sempre domani si terrà l'udienza davanti al gip per la convalida dell'arresto di Piancone, bloccato lunedì scorso dopo una rapina nella sede centrale del Monte dei Paschi di Siena.
L'ex br, detenuto nel carcere di Siena, riceverà in mattinata la visita del suo avvocato Tito Borrello, nominato d'ufficio. Pianconi sarà interrogato dal pm Formisano prima dell'udienza di convalida. Si terrà il 16 ottobre, a Torino, l'udienza per la revoca della semilibertà
PIANCONE RINGRAZIA PER IL TRATTAMENTO AVUTO
E' in isolamento nel carcere di Siena Cristoforo Piancone. L'ex br "sta bene e ha ringraziato gli inquirenti per il trattamento ricevuto - ha detto l' avvocato Tito Borrello, che lo assiste d' ufficio -. Insieme abbiamo parlato delle prime strategie di difesa". L' avvocato non ha voluto rivelare se domani, giorno fissato per l' interrogatorio del pm e per l' udienza di convalida del fermo, Piancone si avvarrà della facoltà di non rispondere. Di certo però l' ex brigatista non avrebbe fatto ricorso a nessuna delle formule utilizzate dagli appartenenti all' eversione armata in caso di arresto.
MINNITI, REINSERIMENTO DEI DETENUTI NON SI DISCUTE
Si può discutere della legge Gozzini, ma "questo non significa mettere in discussine il principio della rieducazione e del reinserimento dei detenuti". Lo ha detto il vice ministro degli Interni, Marco Minniti. "Quando succede che un br con sei ergastoli, non pentito, torna in libertà e fa una rapina - ha spiegato Minniti - vuol dire che qualcosa non funziona. Dobbiamo capire se c'é bisogno di cambiare la legge Gozzini, oppure se c'é stata una interpretazione sbagliata della stessa legge. Il problema da affrontare è quello dell'effettività della pena".
Fonte ANSA
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